Cos’è il rifiuto organico? È possibile evitarlo?

Ogni bene non sfruttato diventa rifiuto e ogni rifiuto, indipendentemente dalla sua origine e destinazione, è una potenziale fonte di inquinamento: le emissioni generate durante il suo trasporto, quelle derivanti dalle fasi di smaltimento…

In Italia finiscono nella spazzatura alimenti per il 15,4% dei consumi alimentari annui: 24 milioni e mezzo di tonnellate di carbonio vengono emesse in atmosfera inutilmente ogni anno.
Ogni cittadino europeo crea 173 kg di rifiuti alimentari a testa, la cui produzione e smaltimento sono la causa dell’emissione annuale di 170 milioni di tonnellate di CO2.

Il rifiuto organico rappresenta uno spreco del prodotto in sà©, ma anche di tutte le risorse utilizzate per ottenere il bene, come acqua e suolo.

Ecodyger evita lo scarto

Ecodyger opera in maniera preventiva e riduce la quantità  di gas serra liberati nell’atmosfera. Agisce sulla risorsa prima che venga connotata come rifiuto: permette di avere fino all’80% di CO2 in meno per ogni kg di scarto alimentare.

Ecodyger è una soluzione innovativa e sostenibile che, grazie ad un processo brevettato di rigenerazione, riduce peso e volume degli scarti umidi organici fino al 90% in un ciclo di circa 7 ore.

Ecodyger è progettato per gestire la totalità  degli scarti organici: frutta, verdura, uova, riso, pasta, pane, carne, pesce, ossa, conchiglie e carapaci.

Il suo utilizzo è ideale per tutte le strutture che vogliono ambienti puliti e un ambiente più pulito.

Alla fine del processo la macchina restituisce una matrice organica sterilizzata e priva di patogeni, che mantiene le proprietà  nutrizionali della materia prima gestita ed è fruibile come vero e proprio prodotto per gli usi consentiti dalla legge.